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Palazzo Grasso - Stresia (via
Roma)
Sede del Circolo G.B. Giuliani. Fatto costruire nella seconda
metà del seicento dall' "Illustre Magnifico Signor" Giovanni
Battista Grasso, Giudice del Marchesato di Canelli nel 1671, poi
podestà di Asti fino al 1685. I suoi eredi nella prima
metà del settecento fecero decorare la facciata (che oggi
guarda il giardino), imitando il palazzo Crova di Nizza,
ricostruito dal Nicolis di Robilant.
Bello il portoncino d'ingresso sotto il portico, con lo stemma di
famiglia.
Dai Grasso, il palazzo passò agli Stresia ed infine ai Merlo
nel 1813.
Antica casa comunale (oggi Scarazzini -
piazza A. d'Aosta) Già nel medioevo sorgeva sulla
piazza del Borgo: al pianterreno ospitava il tribunale, al primo
piano il Consiglio Comunale. Fu distrutta nel 1617 assieme al
Castello, e l'archivio incendiato.
Ricostruita tra il 1625 e il 1627, ebbe la caratteristica facciata
nel 1814. Fu in seguito destinata ad usi privati e pesantemente
trasformata all'interno da restauri recenti.
Palazzo Scarampi, poi Palazzo Osasco
(via XX Settembre) L'antico castello medioevale, durato
fino al 1627, benché ristrutturato, non doveva essere molto
confortevole.
Nel 1613 il Marchese Scarampi Crivelli risiedeva di preferenza
nella villa delle Belline, (oggi proprietà Parone) e ancor
prima i feudatari di Canelli, detenevano un ampio palazzo sulla
Contrada Maestra del Borgo. Tale palazzo, benché molto
modificato, esiste ancora e mantiene qualche elemento interessante:
in particolare il vasto locale del pianterreno (negozi verdura
Molinari, Rosa panetteria,...) di fine ?500 inizi ?600, a volte su
agili colonne tuscaniche.
Il locale è molto simile al pianterreno del castello di Mango,
degli astigiani marchesi Busca.
Nel cortile si intuisce l'esistenza di un portico tamponato.
Casa Cornaro (piazza
Gioberti) E' forse una delle più belle dimore
barocche della piccola nobiltà di provincia.
Appartiene ai Cornaro dall'800. Lo stupendo portale barocco fu
parzialmente demolito da un camion in manovra, una decina di anni
addietro.
Bellissimo l'atrio e lo scaloncino della zona padronale. Suggestivi
i locali rustici del cortile. La casa è in stato di avanzato
degrado, ma va conservata ad ogni costo.
Casa Calzato Uno dei
più bei palazzi secenteschi di Canelli, orribilmente deturpato
da un finto restauro. In particolare è scomparso il cortile
porticato, gli antichi giardini a terrazze in pietra sono stati
sbancati e ridotti a garages. Rimangono alcuni bei locali a volta
ed il bellissimo prospetto esterno lungo il vicolo dei Piaggi.
Il voltone Porta d'ingresso
del più antico recinto murato (XII sec.) del Borgo, ampliato
poi tra il XIII ed il XIV secolo. La struttura conserva ancora le
tipologie di una porta-torre romanica. Oggi si presenta
potentemente interrata a causa dell'erosione.
Il prospetto sud è stato "restaurato" in modo ridicolo; quello
a nord, a dispetto di un "servizio" che vi incombe, si presenta
più genuino.
Da qui partiva la via principale di Canelli alto-medioevale, che
raggiungeva S. Tommaso proseguendo fino alla via G.B.
Giuliani.
Casa Giuliani Vi nacque
l'insigne, dimenticato dantista G.B. Giuliani. La famiglia Giuliani
vi risiedeva almeno dal ?500.
E' il risultato di adattamenti ottocenteschi di strutture molto
più antiche.
Casa Prato - Via Villanuova (alla
sommità, sotto il castello) Appartenne al nobile
Magnifico Signor Gerolamo Prato, gentiluomo astigiano, podestà
di Canelli tra il 1580 ed il 1610. Severamente semplice, è
l'unica casa canellese ad aver conservato intatti gli antichi
soffitti "a travetti" ed i volumi
orginari. |