Cavalieri del lavoro
Ultimo aggiornamento: 1 dicembre 2022, 17:13
Arnaldo Strucchi (1853 - 1913)
- nominato Cavaliere il 26 luglio 1906 con decreto n. 261
Di umili origini iniziò a lavorare nello stabilimento enologico dei F.lli Cova a Castiglione d'Asti. Grazie alla sua intelligenze e tenacia diventò in breve tempo direttore tecnico. Intanto nei ritagli di tempo studiava assiduamente, acquisendo una notevole cultura letteraria e scientifica. Diventò uno scrittore in materia di coltura delle viti, molto apprezzato anche da esperti nel settore. In seguito fu nominato direttore della ditta Gancia, della quale diventò anche socio. Sotto la sua direzione la fabbrica sviluppò in misura notevole la produzione. Gli spumanti "Gancia" furono in grado di competere con i migliori prodotti stranieri. Fece parte, come rappresentante comunale, del Consiglio di amministrazione della stazione enologica di Asti. In Piemonte fu tenuto in così grande considerazione che raramente si intraprese qualche iniziativa nel campo della produzione vinicola senza un suo coinvolgimento. Si acquistò il rispetto e la stima di tutti non solo per i suoi meriti industriali, ma anche per come trattò i suoi operai.
Luigi Bosca (1843 - 1928)
- nominato Cavaliere il 30 novembre 1913 con decreto n. 624
Agricoltori e coltivatore di viti, prima ancora di essere produttore ed esportatore di vini, e in particolare di moscato e di spumanti, iniziò la sua attività aiutando il padre, proprietario di pochi vigneti sulle colline intorno a S. Antonio, una frazione di Canelli, dove in seguito si trasferì. In una modesta cantina cominciò a produrre Moscato che cedeva direttamente ai piccoli commercianti. Acquistò intanto grandi appezzamenti nella coltivazione delle viti. Dal Piemonte i vini Bosca, più volte premiati in Italia e all'estero, penetrarono in Liguria e in Lombardia. Poi in Francia nel 1870. Infine nelle Americhe, dove aprì una filiale a Buenos Aires e successivamente a New York. Prestò la sua opera anche a varie cariche pubbliche. Fu tra l'altro consigliere comunale e della società operaia.
Alberto Contratto (1868 - 1954)
- nominato Cavaliere il 30 novembre 1913 con decreto n. 625
Prese in mano l'azienda, fondata un anno prima della sua nascita dal padre, uomo di grande iniziativa ed esperienza in materie di vini, che si era affermata sul mercato italiano ed estero. Con abilità di vero pioniere adottò tra i primi in Italia i metodi largamente applicati dai viticoltori francesi: il metodo "Champenois". Riuscì così a valorizzare le caratteristiche di certe uve astigiane, che davano un vino frizzante e delicato. La vinificazione con il metodo "Champenois" fu osteggiata da molti. Egli difese questo procedimento con scritti, discorsi e, soprattutto, con i risultati indiscutibilmente validi. Si batté per ottenere una legge in materia a tutela dei produttori. Cercò sempre nuovi sbocchi per affermare, sui mercati esteri, l'industria enologica piemontese che grazie anche ai piccoli viticoltori aveva ottenuto uve sempre più perfette. Fu generoso nei confronti d'istituzioni di beneficenza e dei suoi dipendenti, che lo trovarono sempre disponibile a sostenere ogni iniziativa potesse essere loro di giovamento.
Giovanni Narice (1847 - 1927)
- nominato Cavaliere il 9 gennaio 1916 con decreto n. 694
Fu pioniere delle esportazioni di vini piemontese nelle regioni del Sud America. Iniziò a lavorare poverissimo, dapprima come carrettiere, poi come venditore di pesci e infine come commerciante di vini, settore nel quale trovò la sua fortuna.
Nel 1881 fondò la sua industria presso Canelli, paese di cui era nativo, in provincia di Alessandria. La ampliò fino a costituire rappresentanze e filiali non solo in varie città d'Italia, ma anche a Buenos Aires e New York. Le prime esportazioni furono realizzate sostenendo notevoli sacrifici economici e viaggi pericolosi, ma attivarono un commercio che diventò sempre più fiorente. Come apprezzamento della sua opera ottenne vari riconoscimenti nelle mostre di Chicago, Buenos Aires, Bruxelles, Napoli, Londra, Parigi e Cuneo. Nel 1904, inoltre, fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia.
Paolo Zoppa (1858 - 1930)
- nominato Cavaliere il 20 gennaio 1918 con decreto n. 715
Fu attivo nel campo dell'industria vinicola. Assieme al fratello Giovanni organizzò ed estese lo stabilimento di Canelli (Alessandria), uno dei principali della zona. Diresse personalmente l'azienda con l'obiettivo di una sempre maggiore qualità ed efficienza dei prodotti.
Non aprì mai filiali e, nonostante ciò, ottenne un crescente successo.
Curò particolarmente la rete commerciale, in quanto una parte rilevante della produzione veniva venduta sul mercato estero. Esportò i suoi vini anche in paesi molto lontani, dove gli interessi dell'impresa venivano curati da numerosi rappresentanti. I suoi prodotti ottennero infatti grande successo non solo nelle più importanti città italiane, ma soprattutto in Brasile, a Buenos Aires e a Montevideo.
Ottavio Riccadonna (1878 - 1966)
- nominato Cavaliere il 2 giugno 1962 con decreto n. 1.520
Il nome di Ottavio Riccadonna, fondatore di un'azienda enologica nota in ogni parte del mondo, occupa un posto di notevole rilievo nell'industria italiana dei vini. Frequentò la Scuola di enologia di Alba. Appena diplomato cominciò a lavorare presso le aziende di Canelli, acquisendo un'esperienza professionale di alto livello. Nel 1921, a 43 anni, prese in affitto alcuni locali e iniziò l'attività in proprio. In pochi anni trasferì le installazioni, completamente rinnovate, in un nuovo stabilimento, che non molto tempo dopo si dimostrò di nuovo insufficiente. Iniziò a costruire un nuovo grandioso stabilimento, nel quale trasferì gli uffici amministrativi e tutti gli impianti di produzione e d'imbottigliamento. In pochi anni il successo. Per la continua espansione commerciale in Italia e all'estero fu costretto a costruire un altro modernissimo complesso. L'altro fu destinato alla vinificazione e alla conservazione delle uve moscato e pinot per la lavorazione degli spumanti. Nel 1946 trasformò la ditta in società per azioni. Nel 1959 fondò anche la Riccadonna spa, con sede in Palermo e stabilimenti in Marsala per distribuire i vini marsala imbottigliati dalla società di Canelli.
Lamberto Vallarino Gancia (1900 - 1994)
- nominato Cavaliere il 2 giugno 1963 con decreto n. 1.549
Iniziò la carriera d'imprenditore negli anni venti. Affiancò, insieme al fratello maggiore Carlo, lo zio e padre adottivo Camillo Gancia nell'azienda enologica che il nonno aveva fondato a Canelli nel 1850. Come amministratore delegato e, successivamente, presidente della Società azionaria vermut aperitivi spumanti f.lli Gancia e C., introdusse in azienda nuove e più progredite lavorazioni. Portò la società a diventare uno dei più importanti e moderni complessi d'Italia e d'Europa nel settore. In particolare valorizzò l'Asti Spumante Gancia, che diventò un prodotto tipico italiano e ottenne i più lusinghieri successi sia in Italia che all'estero. L'attività della Gancia fu di particolare beneficio all'economia di alcune zone depresse della regione, per la produzione di uve moscato nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria. Membro della Accademia della vite e del vino di Siena, fondò il Consorzio Asti spumante e presiedette la Federazione nazionale degli industriali produttori, esportatori, importatori di vini e liquori.
Vittorio Vallarino Gancia
- nominato Cavaliere il 2 giugno 1994 con decreto n. 2.274
Quarta generazione nell'azienda fondata dal bisnonno Carlo del 1850, si è laureato a Torino in Scienze Politiche ed è entrato in azienda nel 1957 con un primo incarico all'ufficio esportazione. Ha percorso il cammino fino al vertice dell'impresa: dal 1967 Direttore Generale della F.lli Gancia e C. spa, dal 1973 Amministratore Delegato e dal 1984 Presidente. Dà grande impulso al progetto dell'azienda in campo commerciale ed economico e ne compie la trasformazione tecnologica. Dal 1968 punta sulla commercializzazione degli spumanti secchi e dà inizio alla produzione del Pinot della Rocca de Giorgi, che diventerà poi spumante doc. Nel 1980 crea il Pinot di Pinot - selezione dei migliori pinot italiani, aprendo un nuovo e importante mercato riservato agli spumanti secchi. Nel 1984 ha creato l'Azienda agricola Tenuta di Torrebianco spa di Rutigliano (Bari). Qui inizia la coltura dei vitigni Chardonnay, Pinot, Sauvignon, Aglianico dando un esempio seguito con successo dagli imprenditori pugliesi. Nel 1989 acquista la tenuta Viganò e produce un Barolo di altissimo pregio, il Ca' dei Gancia. È stato Presidente della Federvini di Roma, dell'Unione, dell'Unione Italiana Vini di Milano e della Camera di Commercio di Asti.